Heart Fail Rev. 2021 Jan;26(1):1-10.
Heart failure and COVID-19.
Bader F, Manla Y, Atallah B, Starling RC.
INSUFFICIENZA CARDIACA E COVID-19.
L’insufficienza cardiaca è una patologia comune che si può manifestare in un paziente durante le diverse fasi del corso della malattia COVID-19. L’insufficienza cardiaca di nuova insorgenza o pregressa nel contesto della COVID-19 può presentare una serie di sfide uniche che possono complicare la presentazione clinica, la gestione e la prognosi. Un’attenta comprensione delle implicazioni emodinamiche e diagnostiche è necessaria per un triage e una gestione adeguati di questi pazienti. Valori anomali dei biomarcatori cardiaci sono comuni nella COVID-19 e possono derivare da diversi meccanismi che coinvolgono, tra gli altri, l’ingresso del virus attraverso i recettori ACE2, le lesioni cardiache, l’aumento dell’attività trombotica e la cardiomiopatia da stress. La tempesta di citochine osservata in questa pandemia può essere alla base di molti dei meccanismi e delle presentazioni di malattia osservati. Una corretta comprensione dell’interazione bidirezionale tra i trattamenti per l’insufficienza cardiaca e l’infezione, così come tra le terapie proposte per COVID-19 e l’insufficienza cardiaca, può portare a una gestione ottimale. La terapia medica secondo Linee Guida per l’insufficienza cardiaca non dovrebbe essere interrotta per preoccupazioni teoriche, ma piuttosto basata sulla tollerabilità e sulla presentazione clinica. Iniziare il trattamento con farmaci specifici per malattie cardiovascolari o per l’insufficienza cardiaca per prevenire l’infezione o mitigare la malattia non è inoltre una pratica basata sull’evidenza in questo momento. I pazienti affetti da insufficienza cardiaca sottoposti a terapie avanzate, compresi quelli sottoposti a trapianto di cuore, potranno trarre particolare beneficio da una gestione complessiva che preveda il coinvolgimento di un team specializzato per il trattamento dell’insufficienza cardiaca, nel caso in cui i pazienti contraggano il virus.