Le malattie cardiometaboliche croniche aumentano il rischio di outcome peggiori nei pazienti ospedalizzati con covid-19: uno studio multicentrico, retrospettivo, real-world

J Am Heart Assoc . 2021 Jun 5;e018451. doi: 10.1161/JAHA.120.018451. Online ahead of print. Chronic Cardio-Metabolic Disease Increases the Risk of Worse Outcomes Among Hospitalized Patients With COVID-19: A Multicenter, Retrospective, and Real-World Study.

Chen Q, Wang L, Li C, Hu W, Fan Y, Chen Z, Wu L, Lu Z, Ye J, Chen S, Tong J, Ruan L, Mei J, Lu H.

LE MALATTIE CARDIOMETABOLICHE CRONICHE AUMENTANO IL RISCHIO DI OUTCOME PEGGIORI NEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI CON COVID-19: UNO STUDIO MULTICENTRICO, RETROSPETTIVO, REAL-WORLD.

Sebbene le malattie cardiometaboliche croniche costituiscano una comorbidità comune nei pazienti con COVID-19, le conseguenze sulle caratteristiche cliniche e sugli outcome non sono chiari. Lo studio si è posto l’obiettivo di analizzare l’associazione tra malattie cardiometaboliche preesistenti e mortalità nei pazienti ospedalizzati con COVID-19. Lo studio, multicentrico, retrospettivo e real-world, è stato effettuato dal 22 gennaio 2020 al 25 marzo 2020 in Cina. Sono stati confrontati i dati di pazienti con e senza cinque principali patologie cardiometaboliche: ipertensione, diabete mellito, malattia coronarica, malattia cerebrovascolare e iperlipidemia. Nell’analisi finale sono stati inclusi un totale di 1303 pazienti. Di questi, 520 pazienti (39,9%) avevano malattie cardiometaboliche. Rispetto ai pazienti senza, un numero maggiore di pazienti con malattie cardiometaboliche ha sviluppato complicazioni correlate al COVID, tra cui sindrome da distress respiratorio acuto (9,81% vs 3,32%; P<0,001), danno renale acuto (4,23% vs 1,40%; P=0,001), infezione secondaria (13,9% vs 9,8%; P=0,026), ipoproteinemia (12,1% vs 5,75%; P<0,001) e coagulopatia (19,4% vs 10,3%; P<0,001); inoltre, i pazienti con malattie cardiometaboliche hanno manifestato con maggiore incidenza una forma grave di COVID-19 (32,9% vs 16,7%; P<0,001), un numero maggiore di pazienti ha necessitato del trasferimento in terapia intensiva (11,7% vs 7,92%; P=0,021) e di supporto con la ventilazione meccanica (9,8% vs 4,3%; P<0,001). Quando il numero di malattie cardiometaboliche dei pazienti era 0, 1 e >2, la mortalità è risultata essere rispettivamente 4,2%, 11,1% e 19,8%. L’hazard ratio aggiustata per l’analisi multivariata della mortalità nei pazienti con malattie cardiometaboliche è risultata essere 1,80 (IC 95%, 1,17-2,77). Le malattie cardiometaboliche sono risultate comunemente presenti nei pazienti ospedalizzati con COVID-19 e sono state associate a un maggiore rischio di decesso ospedaliero.

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