Psychosom Med. 2019;81(9):770-777.
The Effect of Probiotic Supplementation on Depressive Symptoms and Quality of Life in Patients After Myocardial Infarction: Results of a Preliminary Double-Blind Clinical Trial.
Moludi J, Alizadeh M, Mohammadzad MHS, Davari M.
L’EFFETTO DELL’INTEGRAZIONE CON PROBIOTICI SUI SINTOMI DEPRESSIVI E SULLA QUALITÀ DI VITA NEI PAZIENTI DOPO INFARTO DEL MIOCARDIO: RISULTATI DI UNO STUDIO CLINICO PRELIMINARE IN DOPPIO CIECO.
Obiettivo
Le evidenze mostrano che gli integratori probiotici possono migliorare o prevenire la depressione. Si conosce poco degli effetti dell’integrazione con probiotici sui sintomi della depressione e sulla qualità di vita (QoL) nei pazienti con infarto del miocardio (IM).
Metodi
È stato condotto uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato su 44 pazienti con una diagnosi recente di IM e sottoposti a intervento di rivascolarizzazione coronarica percutanea. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere capsule contenenti 1,6 × 10 unità formanti colonie di Lactobacillus rhamnosus a pranzo (gruppo di intervento attivo) o capsule che contenevano maltodestrina (gruppo placebo di controllo) per 12 settimane. Sono stati valutati il Beck Depression Inventory, la QoL, i biomarcatori di stress ossidativo (capacità antiossidante totale sierica e malondialdeide) e la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) come marker di infiammazione. Queste valutazioni sono state ottenute al basale e al follow-up di 12 settimane.
Risultati
Il punteggio totale del Beck Depression Inventory è diminuito significativamente nei pazienti che hanno ricevuto integratori probiotici rispetto al gruppo placebo (-5,57 [6,1] vs -0,51 [2,8]; p=0,045). Anche i miglioramenti del punteggio medio della QoL sono stati più evidenti nel gruppo che ha assunto probiotici rispetto al gruppo placebo (23,6 [39,1] vs 0,44 [42,6]; p=0,023). Inoltre, aumenti della capacità antiossidante totale (93,7 [88,4] vs 27,54 [64,7] mmol/L; p=0,009) e riduzioni dei livelli di malondialdeide (-40,7 [63,73] vs -4,2 [67,6] nmol/mL; p=0,033) e di hs-CRP (-1,74 [0,70] vs 0,67 [1,27] mg/L; p=0,040) sono stati più evidenti nei pazienti che ricevevano un’integrazione con probiotici rispetto al gruppo placebo.
Conclusioni
Questi dati forniscono un’evidenza preliminare che l’integrazione con probiotici in pazienti sottoposti a intervento di rivascolarizzazione coronarica percutanea post-IM ha effetti benefici sui sintomi depressivi e sui marcatori di stress ossidativo e sull’infiammazione. Saranno necessari studi multicentrici con una casistica di dimensioni maggiori per replicare questi risultati e identificare i sottogruppi di pazienti con il massimo beneficio dall’integrazione con probiotici.