Somministrazione continua della terapia anticoagulante per via orale in pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo non programmato

JACC Cardiovasc Interv . 2021 Apr 12;14(7):754-763. doi: 10.1016/j.jcin.2021.01.022.
Uninterrupted Oral Anticoagulant Therapy in Patients Undergoing Unplanned Percutaneous Coronary Intervention.
Venetsanos D, Skibniewski M, Janzon M, Lawesson SS, Charitakis E, Böhm F, Henareh L, Andell P, Karlson LO, Simonsson M, Völz S, Erlinge D, Omerovic E, Alfredsson J.

SOMMINISTRAZIONE CONTINUA DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE PER VIA ORALE IN PAZIENTI SOTTOPOSTI A INTERVENTO CORONARICO PERCUTANEO NON PROGRAMMATO.

Obiettivi
Lo studio si pone l’obiettivo di confrontare gli effetti dell’interruzione o della continuazione della terapia anticoagulante per via orale (I-OAC vs U-OAC) in pazienti in terapia anticoagulante per via orale (OAC) sottoposti a intervento coronarico percutaneo.

Background
Vi è scarsità di dati riguardanti la gestione perioperatoria ottimale dei pazienti in trattamento con OAC.

Metodi
Nel registro SWEDEHEART sono stati inclusi nell’analisi tutti i pazienti in terapia anticoagulante per via orale ricoverati durante la fase acuta della malattia e sottoposti a intervento coronarico percutaneo o coronarografia con procedura diagnostica, dal 2005 al 2017. Gli outcome comprendevano eventi avversi cardiovascolari e cerebrovascolari maggiori (MACCE; decesso, infarto del miocardio o ictus) e sanguinamento a 120 giorni. È stato utilizzato il propensity score per effettuare l’aggiustamento del calcolo tenendo conto della selezione del trattamento non casuale.

Risultati
Lo studio ha incluso 6.485 pazienti: 3.322 nel gruppo I-OAC e 3.163 nel gruppo U-OAC. L’incidenza cumulativa dei MACCE è risultata essere 8,2% (269 eventi) vs 8,2% (254 eventi), rispettivamente nei gruppi I-OAC e U-OAC. Il rischio aggiustato per i MACCE non è risultato essere diverso nei due gruppi (I-OAC vs U-OAC, hazard ratio: 0,89; intervallo di confidenza 95%: 0,71 – 1,12). Allo stesso modo, non sono state osservate differenze nel rischio per MACCE o sanguinamenti (12,6% vs 12,9%, hazard ratio aggiustato: 0,87; intervallo di confidenza 95%: 0,70 – 1,07). Il rischio di sanguinamento maggiore o minore verificatisi in ospedale non è risultato diverso nei due gruppi. Il gruppo U-OAC è stato associato a un’ospedalizzazione di durata significativamente minore: 4 (da 3 a 7) giorni vs 5 (da 3 a 8) giorni; p < 0,01.

Conclusioni
I-OAC e U-OAC sono state associate a un rischio equivalente per i MACCE e le complicanze relative al sanguinamento. La strategia U-OAC è stata associata a una minore durata dell’ospedalizzazione. Questi dati supportano l’U-OAC come la strategia da prediligere nei pazienti in terapia anticoagulante per via orale sottoposti a intervento coronarico.

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