Studio prospettico di coorte in pazienti anziani con malattia coronarica: impatto della fragilità sulla qualità di vita e sugli outcome

Open Heart. 2020 Sep;7(2):e001314.
Prospective cohort study of elderly patients with coronary artery disease: impact of frailty on quality of life and outcome.
Qayyum S, Rossington JA, Chelliah R, John J, Davidson BJ, Oliver RM, Ngaage D, Loubani M, Johnson MJ, Hoye A.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32989014/

Studio prospettico di coorte in pazienti anziani con malattia coronarica: impatto della fragilità sulla qualità di vita e sugli outcome
I pazienti anziani e fragili sono spesso esclusi dagli studi clinici e pertanto mancano dati sulla gestione ottimale quando essi presentano malattia coronarica (CAD) sintomatica.
L’obiettivo di questo studio osservazionale è stato valutare una popolazione anziana non selezionata con CAD per l’insorgenza di fragilità e la sua associazione con la qualità di vita (QoL) e gli outcome clinici.
Pazienti consecutivi di età ≥80 anni che presentavano CAD sono stati valutati prospetticamente per fragilità (Fried frailty phenotype [FFP], Edmonton frailty scale [EFS]), QoL (Short form survey [SF-12]) e comorbilità (Charlson Comorbidity Index [CCI]). I pazienti sono stati rivalutati a 4 mesi per determinare eventuali variazioni nella fragilità e nello stato di QoL, nonché per gli outcome clinici.
Nello studio sono stati reclutati centocinquanta pazienti consecutivi con CAD sintomatica. L’età media era di 83,7±3,2 anni, 99 (66,0%) pazienti erano uomini. La presentazione clinica era angina stabile in 68 (45,3%) pazienti, i restanti erano ammessi con sindrome coronarica acuta, inclusi 21 (14,0%) pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST. La fragilità era presente nel 28% e nel 26% dei pazienti valutati rispettivamente con FFP ed EFS ed era associata a un CCI significativamente più alto (7,5±2,4 nei pazienti fragili; 6,2±2,2 nei pazienti pre-fragili; 5,9±1,6 in quelli senza fragilità; p=0,005). FFP è stato significativamente correlato al punteggio composito relativo alla salute fisica per la QoL, mentre EFS è stato significativamente correlato al punteggio composito relativo alla salute mentale per la QoL (p=0,003). Il trattamento è stato determinato dal cardiologo: rivascolarizzazione coronarica percutanea in 51 (34%) pazienti, intervento di bypass aortocoronarico in 15 (10%) pazienti e terapia farmacologica in 84 (56%) pazienti. A 4 mesi, 14 (9,3%) pazienti sono deceduti. I pazienti fragili hanno avuto la sopravvivenza più bassa. Lo status dei sintomi cardiovascolari e il punteggio composito relativo alla salute mentale della QoL sono migliorati significativamente (52,7±11,5 al basale vs 55,1±10,6 al follow-up; p=0,04). Tuttavia, lo stato di fragilità generale non è cambiato in modo significativo, né il punteggio composito relativo alla salute fisica della QoL (37,2±11,0 al basale vs 38,5±11,3 al follow-up; p=0,27).
A conclusione, nei pazienti con CAD ricoverati in ospedale, la fragilità è associata a una ridotta QoL e a un’elevata coesistenza di comorbilità. Dopo il trattamento cardiovascolare, i pazienti hanno avuto un miglioramento dei sintomi cardiovascolari e della componente relativa alla salute mentale della QoL.

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